Negli ultimi giorni abbiamo assistito a diverse controversie che sono emerse a partire dall’arrivo della nuova versione del servizio in abbonamento di Sony. Ci riferiamo alle e-mail, mostrate sul forum ResetEra, che invitano gli utenti a pagare la differenza tra il costo del tier più alto e il prezzo di acquisto del loro abbonamento per accedere ai livelli superiori del Playstation Plus e, soprattutto, all’assenza dei contenuti aggiuntivi per i prodotti del catalogo Playstation 3. Oggi, invece, le lamentele fanno riferimento all’arrivo di una nuova patch correttiva per migliorare i giochi della lista dei titoli PS1, che inizialmente giravano a 50 FPS e, grazie all’aggiornamento, raggiungono i 60 frame al secondo, ma non senza problematiche.
A quanto pare, vi sono state non poche segnalazioni che hanno lamentato la problematica in questione, tra cui quelle dell’utente Windy Cornet Tv- Robert che, tramite il proprio account Twitter, ha documentato tutta la questione (qualora voleste osservare le foto pubblicate dalla fonte in questione, potete accedere al link del suo account cliccando qui).
Tuttavia, sembrerebbe che i reclami siano iniziati a partire dalla scorsa settimana, con l’apparizione di alcuni titoli del catalogo PS1 e PSP nello store asiatico Playstation nella loro versione PAL. Gli utenti hanno quindi espresso il loro disappunto per la frequenza di aggiornamento delle immagini di questi titoli, che andavano a 50 fotogrammi al secondo a differenza delle versioni estere di altri prodotti, che non presentano tale problematica. In seguito alle richieste degli utenti di provvedere a tale problematica, Sony ha rilasciato una patch per migliore l’output delle versioni PAL dei giochi, seppure produca un significativo effetto di ghosting nelle fasi di gioco, a cui segue l’unione di più fotogrammi esistenti che produce la problematica in questione e producendo quindi una scia dietro ogni fotogramma.
Anche in questa occasione, quindi, ci ritroviamo nuovamente ad affrontare l’ennesimo scivolone, comunicativo o tecnico che sia, dietro la nuova gestione dei servizi in abbonamento di Sony. Se la casa di Tokyo non riesce ad offrire un servizio al pari di Xbox Game Pass a causa di un modello economico che, a ben vedere, risulterebbe ingestibile per una compagnia che non è la sezione gaming di una delle multinazionali più grandi del mondo, come può essere giustificata una problematica di questo tipo nella gestione della retrocompatibilità con i classici delle vecchie generazioni videoludiche? E, soprattutto, come si può giustificare l’inesistenza di un emulatore che permetta di offrire, come fa la concorrenza (seppure sia scorretto, ad oggi, definire Xbox come la diretta concorrente di Sony), una retrocompatibilità totale con il proprio catalogo di titoli? Vi invitiamo, come di consueto, a dirci la vostra opinione sul nuovo Playstation Plus nell’apposita sezione dedicata ai commenti.