Nel sovraffollato ecosistema dei dispositivi audio, in cui, a suon di schiaffi, spintoni e imprecazioni arcane, cercano di mettersi in mostra cuffie e auricolari di varie forme e caratteristiche, e chi mi segue sa bene che questo è un argomento a cui sono particolarmente sensibile, difficilmente ho avuto il piacere di imbattermi in soluzioni che unissero con perfetto equilibrio, qualità, attenzione quasi maniacale per il dettaglio e costi contenuti. Lo so, molti di voi storceranno il naso di fronte a quelle che, a torto, ritengono siano mere farneticazioni, ma ribadisco con veemenza quanto ho appena scritto.Oggi ho il piacere di parlarvi di un prodotto che ha catturato totalmente la mia attenzione e che spero sia altrettanto interessante per voi. Astro A10 Gen 2: con un nome così altisonante, le aspettative sono salite alle stelle….ehm, credo che dopo questo squallido gioco di parole, sia quasi doveroso concludere questo pezzo sul nascere. Ma torniamo a noi, mettiamoci a nostro agio. In un’ipotetica conversazione con lor signore/i, mi aspetterei la seguente, fatidica domanda: Cosa hanno queste cuffie di così speciale? Perchè mai dovrei continuare a leggere un articolo che, in buona sostanza, si riferisce a un prodotto che si posiziona nella fascia medio bassa del mercato e, proprio in funzione di questo aspetto, dovrebbe essere un dispositivo senza particolari pretese o velleità di sorta? Ed è qui, signore e signori, che casca l’asino. È bene ribadire un concetto: economia non significa necessariamente assenza di qualità. La tecnologia in questo ambito ha fatto notevoli passi da gigante, ed è con sempre maggiore frequenza che abbiamo la possibilità di imbatterci in prodotti dalle indubbie qualità tecniche, proposte ad un prezzo alla portata di un numero sempre maggiore di utenti. E queste cuffie sono qui, ben piantate da giorni sulla mia testa, per dimostrarlo.
Questione di Stile

Le Astro A10, sono belle! Tutto qui direte voi? No, questo è giusto l’inizio. “Bello” è solo quell’aggettivo che identifica subito qualcosa, che fissa un punto di partenza da qui in poi, perchè, almeno per la sottoscritta, è un continuo e ridondante susseguirsi di complimenti. Dal punto di vista del design, le Astro A10 Gen 2 sono caratterizzate da un aspetto essenziale, dal taglio moderno e che mi porta alla mente le geometrie di capolavori come Gundam. Non è presente ( e non è detto che sia un aspetto negativo) illuminazione RGB o colori particolarmente appariscenti come quelli che, solitamente, si trovano sulle cuffie più costose. L’unità da me testata è di un elegante colore nero, anche se è possibile acquistarle nelle varianti di colore, bianco, menta, grigio e lilla se si desidera qualcosa di più vivace. Altra caratteristica che ritengo preminente nella scelta di un dispositivo del genere è data dal peso. Con un peso di soli 246 grammi, potrete indossare le cuffie per ore e ore mentre giocate, guardate un film o, come la sottoscritta, fate scorpacciate quotidiane di musica. I padiglioni auricolari ( sostituibili in caso di usura) sono imbottiti e confortevoli e pur indossando degli orecchini non ho mai avuto alcun fastidio. Sto provando le Astro A10 in giorni in cui scrivere, dire o nominare la parola caldo, appare quasi riduttivo. Nonostante ciò, non ho avuto particolare fastidio nel corso del loro prolungato utilizzo ( un momento che strizzo le mie amatissime Astro A10…ndr). Le cuffie risultano particolarmente flessibili, potrete facilmente spingere i padiglioni verso l’esterno, allontanarli l’uno dall’altro, stropicciarli, contorcerli senza fare danni, rivelandosi, all’occorrenza, anche un ottimo anti-stress ( questa parte, in verità, non l’avete letta). L’archetto è fatto di plastica di ottima fattura e risulta dotato di un’imbottitura particolarmente confortevole. Sia che abbiate la testa piccola come la sottoscritta, sia che il vostro secondo nome sia “Gigi due teste”, queste cuffie non vi daranno alcun fastidio e vi garantiranno delle piacevolissime ore di svago e divertimento, a patto che non ascoltiate i Gulaggh, in questo caso avrete solo bisogno di una camicia di forza e di un ottimo strizzacervelli! Nella confezione sono presenti oltre le cuffie e la manualistica di rito, un adesivo, e un cavo jack sorprendentemente lungo di ben 2 metri cui è presente il controller per il volume. Dimenticatevi quindi avveneristici controlli touch o tastini da pigiare sugli auricolari. Astro Gaming è stata particolarmente attenta ed ha incluso nella confezione anche uno splitter audio da utilizzare sui dispositivi ( principalmente pc desktop) con porte audio e mic separate. Ciò significa che le cuffie possono essere utilizzate su qualsiasi dispositivo dotato di jack audio, sia esso un telefono cellulare o un tablet. Se proprio volessi fare la pignola, direi che l’aspetto che mi lascia più perplessa di questa interessante proposta, è dato proprio dal cavo in dotazione che al tatto non mi ha convinto. Avendo trascorso gran parte della mia vita tra strumenti musicali, jack e cavi di ogni tipo, direi, senza che mi diate della Cassandra, che nell’utilizzo quotidiano e nel medio lungo periodo, questo cavo potrebbe presentare dei problemi. Ma, care/i miei, non è questo il giorno!

Qualità audio
Entriamo con prepotenza nella red zone, ed è qui che sarà decretato o meno il successo di queste cuffie. Premetto che il testo che seguirà non è rivolto agli audiofili, a tutti quegli appassionati ( reali o presunti tali) del suono che trascorrono la propria vita misurandola in decibel e frequenze, stiamo pur sempre parlando di un dispositivo venduto al prezzo di 60 euro e anche meno. Le Astro A10 nascono per soddisfare una categoria di utenti ben precisa, una vasta platea di persone che a fronte di una spesa sostenibile, non vogliono privarsi di fattori determinanti ai fini ludici (ma non solo), ovvero qualità costruttiva che punti soprattutto su comfort e robustezza e una qualità del suono che sia in grado di immergere il giocatore. Possiamo dire che l’obiettivo prefissato da Logitech è stato ampiamente raggiunto! Le Astro A10 Gen 2, presentano un suono incisivo, brillante, posizionandosi, in termini di qualità dell’audio, ben al di sopra rispetto ai numerosi competitors presenti sullo stesso segmento di prezzo. Abbiamo un audio esplosivo grazie ai driver dinamici da 32 mm, in grado di garantire bassi incisivi e corposi, un’eccellente precisione dei medi. Unica nota dolente, è rappresentata dagli alti, poco enfatizzati ma che raggiungono comunque un livello qualitativo di discreta qualità. Altro aspetto da segnalare è l’impossbilità di intervenire manualmente sull’equalizzazione ma, a fronte di un prezzo di vendita così aggressivo, risulta una mancanza che non incide in alcun modo nella nostra valutazione finale. Al netto di qualche sporadico caso in cui il suono si è rivelato confuso, non facendomi cogliere alcune sfumature delle sonorità, difetto che ho riscontrato soprattutto nel corso delle mie sessioni con Elden Ring, la resa finale si assesta su livelli che sfiorano l’eccellenza. Il microfono in dotazione, svolge egregiamente il suo dovere, ha il flip-to-mute integrato, e per spegnerlo sarà sufficiente spingerlo verso l’alto. Ultimo aspetto che merita una piccola menzione, riguarda le prestazioni di isolamento dal rumore. Le Astro A10 Gen 2 non presentano caratteristiche degne di nota in questo segmento. Non riescono a cancellare rumori che si diffondono nel nostro ambiente ma riescono comunque a isolare alcuni rumori fastidiosi, come questo dannatissimo fruscio del ventilatore o il rumore delle ventole del mio amato NOCTUA, che seppur di ottima fattura, non si risparmiano quanto a rumorosità a causa di un caldo opprimente.
Concludendo
Poche parole, sono sufficienti a descrivere queste cuffie. Belle, economiche, leggere e con una qualità audio a dir poco granitica. Logitech centra il suo obiettivo, piazzando sul mercato un prodotto che seppur scarno di ulteriori orpelli ( fondamentali su fasce di prezzo superiori), arriva dritto al sodo. Consigliato? Ma come, siete ancora qui? Correte a comprarle!