Dopo avervi parlato di un affascinante horror ambientato in un hotel, ci spostiamo adesso in un motel per raccontarvi di Oxide Room 104, interessante produzione sviluppata da WildSphere.
Il primo impatto con Oxide Room 104 non è certo dei più promettenti. Ad accoglierci nei primi minuti di gioco, infatti, ci pensa una cut-scene che pare uscita da un titolo PS3. Il livello grafico non lascia di certo a bocca aperta ed a peggiorare la situazione interviene un doppiaggio in lingua inglese che definire sottotono è un eufemismo.
Fortunatamente le prime scarse impressioni vengono quasi subito sovvertite grazie ad un inizio di grande impatto, angosciante e ben gestito. Rapito e imprigionato, alla mercé di uno spietato dottore, il protagonista si risveglia in una vasca da bagno nella camera 104 di un misterioso motel, totalmente nudo, ferito ed in preda ad un’ amnesia. L’obiettivo, ovviamente, è quello di trovare una via d’uscita, il tutto attraverso un’avventura in pieno stile escape room.
L’impresa è ardua, soprattutto nelle prime fasi, quando non si ha ben chiaro il da farsi. La morte appare quasi come inevitabile e non si fa di certo attendere. Tra raccapriccianti creature che paiono uscite da un capitolo di Silent Hill e trappole subdole, le speranze di sopravvivere illesi sono ben poche.
A dire il vero, è possibile completare Oxide Room 104 senza mai morire ma ci si può riuscire dopo aver preso una certa confidenza con il sistema di gioco. L’impressione è infatti quella che la morte stessa faccia proprio parte dell’esperienza di gioco, diventando una sorta di violento metodo d’apprendimento. Morendo, tra l’altro, ci si rende conto che l’avventura non termina.
Dopo aver assistito ad una scena estremamente violenta, infatti, il protagonista si risveglia nella vasca dove tutto ha avuto inizio, tuttavia ci saranno delle novità rispetto al primo tentativo. Alcuni oggetti, ad esempio, si trovano in posizioni diverse rispetto alla prima volta, gli incontri con le mostruose creature in giro per il motel cambiano frequenza ed alcuni degli enigmi risolti in precedenza possono persino essere resi più veloci o addirittura rimossi del tutto.
Ci si ritrova così incastrati in un vorticoso loop che pare non lasciare scampo. L’obiettivo, però, rimane invariato: fuggire dal dannato motel. Per farlo, sarà necessario esplorare buona parte delle camere, tenendosi pronti ad affrontare varie minacce e risolvere diversi enigmi.
Il motel che fa da sfondo alla (dis)avventura del protagonista è forse il vero protagonista del gioco: sporco e consumato, roso dal sangue e dal mistero. Dilaniato da continui suoni disturbanti, tra urla strazianti e vomitevoli mugugni. Proprio l’audio design di Oxide Room 104 risulta estremamente ben confezionato, contribuendo nel rendere l’esperienza di gioco ancora più malsana e disturbante.
Esplorando a dovere, è possibile scovare alcuni documenti che arricchiscono la storia fornendo interessanti e macabri dettagli su ciò che avviene nel misterioso motel. Il comparto narrativo, di per sé, funziona abbastanza pur non risultando mai realmente memorabile.
Un primo playthrough con Oxide Room 104 potrebbe richiedere dalle tre alle sei ore, senza considerare il fatto che è possibile giungere ai titoli di coda senza riuscire a fuggire, visto che dopo un determinato numero di morti il gioco considera la nostra esperienza “fallita” imponendoci di ricominciare dal principio in modo da assistere al “vero” finale. Gli epiloghi possibili, infatti, sono quattro ma soltanto uno può essere considerato come “positivo”. La morte, dunque, è parte integrante dell’avventura ed il loop alla base del gameplay coinvolge in maniera assuefacente e, difficilmente, vorrete arrendervi dopo i primi, rovinosi, tentativi.
Concludendo..
Senza spiccare per fasi action particolarmente riuscite ma basando l’esperienza su degli affascinanti enigmi in stile escape room, Oxide Room 104 regala certamente un’esperienza di gioco approssimativa sotto certi punti di vista ma, allo stesso tempo, brillante grazie ad una personalità decisamente marcata, imponendosi come un prodotto praticamente unico nel suo genere.
Questo disturbante indie horror gode di un’atmosfera davvero opprimente e riesce a proporre degli enigmi decisamente coinvolgenti. La meccanica di loop alla base dell’esperienza di gioco, dignitosamente non “sporcata” da luridi riempitivi procedurali, dona quel tocco in più alla struttura ludica, rendendola di fatti decisamente avvincente. Se siete amanti dei survival horror alla ricerca di un titolo che occupi un paio di queste torride serate estive, Oxide Room 104 farà certamente al caso vostro.