Way of the Hunter è un titolo che appartiene ad un genere particolare, ovvero quello dei simulatori di caccia. Non sono tanti i giochi di questo tipo, anche perché richiedono un impegno da parte del giocatore molto alto ed una pazienza fuori dal comune.
Nonostante alcuni evidenti difetti, nel complesso, Way of the Hunter ci ha comunque convinto, come potrete leggere nella nostra recensione…
L’istinto del predatore
Way of the Hunter può essere giocato sia in coop online che in singolo ed offre una ricca campagna con missioni programmate che seguono una trama principale. Nella campagna, vediamo il protagonista – River Knox – prendere le redini della baita di caccia gestita dal nonno Wallace, ammalato improvvisamente. Proseguendo nelle missioni proposte, grazie all’ausilio di alcuni carinissimi fumetti, si andrà a scoprire che il rapporto del nostro eroe con il nonno fu ostacolato dal papà, che ebbe un conflitto con Wallace. Questo periodo di sostegno, però, consentirà al protagonista di riscoprire l’amore per la natura, la caccia, alcune vecchie amicizie e, innanzitutto, l’etica e la morale che dovrebbe seguire un vero cacciatore.
Sebbene possa sembrare forse controsenso parlare di etica per uno sport che prevede l’uccisione di animali per creare trofei da appendere ai muri, l’idea generale dell’etica di caccia è che un cacciatore debba sempre comunque rispettare la natura e gli animali. Ogni colpo sparato quindi dev’essere preciso, deciso con coscienza e dovrebbe sempre raggiungere un organo vitale, per consentire all’animale di perire velocemente senza soffrire a lungo. Sebbene sia un tema piuttosto controverso, se non altro in Way of the Hunter si impara presto che queste regole vanno seguite per evitare di perdere interminabili minuti alla ricerca di una preda ferita da un colpo affrettato …
La pazienza, la prima virtù del cacciatore
Il gameplay si svolge tutto in prima persona: all’inizio si segue il consueto tutorial che introduce a tutti gli elementi necessari per diventare un cacciatore provetto, tra cui l’equipaggiamento che include numerose armi, richiami, mirini. La baita del nonno è dotata di un comodo PC collegato ad internet dove, tramite un contatto via email, verranno proposte varie richieste da parte dei vari clienti del ranch. Queste sono variegate, spaziando da ristoranti a cui serve della carne di un animale specifico, richieste di trofei per la tassidermia a ovviamente le missioni-storia predeterminate. Tappa obbligata è il poligono di tiro, dove viene data subito una lezione sull’uso del fucile da caccia che consente anche di regolare l’alzata dello zoom dell’obiettivo in base alla distanza del bersaglio da colpire, un processo chiamato “azzeramento”. La prima missione sarà quella di cacciare alcuni piccoli tassi, dove si faranno subito i conti con il principale nemico del cacciatore: se stesso. Praticamente tutti gli animali infatti posseggono sensi molto acuiti ed è facilissimo farli scappare se vi si avvicina in modo errato. Occorre incedere con lentezza, senza rivelare la presenza del predatore umano, perciò oltre al suono va anche valutato il vento e la propagazione del proprio odore: avvicinarsi sopravento alla preda non è mai saggio. In questo senso abbiamo trovato l’utilizzo della jeep concessa in dotazione molto limitata: avvicinandovi con essa gli animali vi sentiranno a chilometri di distanza! Perciò, fatta eccezione per spostamenti molto lunghi utili a raggiungere nuove zone della mappa, conviene sempre muoversi a piedi, ma trattandosi di un gioco open-world è ovviamente presente anche una funzionalità di fast-travel, utilizzabile man mano che si raggiungono alcuni punti di interesse specifici che ne consentono l’utilizzo. La mappa inizialmente a disposizione si chiama Valle Dei Nasi Forati ed è incredibilmente vasta – per percorrerla da una parte all’altra in auto si impiegherebbe più di un’ora. Oltre a questa mappa principale è anche presente un secondo territorio in Transylvania, con alcune specie di animali differenti ed una ambientazione eterogenea, meno montuosa e più pianeggiante.
Chi non prova compassione per l’animale abbattuto non è un vero cacciatore
Per agevolare il gameplay è stata implementata una modalità chiamata “Istinto del cacciatore” che consente a River di individuare più facilmente suoni, orme, tracce e segni lasciati dagli animali. Se avete giocato The Witcher 3 avete già un’idea generale di come funziona perché è molto simile, anche se qui è implementata in maniera piuttosto problematica. L’istinto infatti inizialmente si attiva solo stando fermi, sebbene ci sia un’abilità che consente di utilizzarlo anche camminando, ma il vero problema è che opera sempre ad intervalli regolari piuttosto lunghi: le tracce in pratica appaiono e scompaiono continuamente, quindi se si gira lo sguardo troppo velocemente è facile non vederle. Inoltre il colore dorato scelto per evidenziarle è davvero troppo simile ai raggi solari e spesso e facile confonderli! Speriamo che i Nine Rocks Games vadano a modificare alcuni di questi aspetti in future patch, per rendere meno tedioso il rintracciamento delle prede, perché attualmente è quantomeno poco efficace.
Le meccaniche di gioco, come è facile immaginare, impongono uno stile di movimento che a conti fatti è molto laborioso. Nella modalità di difficoltà normale, chiamata “Avventuriero”, avvicinarsi anche solo camminando causa la fuga di gran parte delle prede – per riuscire con successo occorre procedere molto lentamente, accovacciati oppure proni. Prima di questo serve anche investire tempo per esplorare l’ambiente circostante per scovare punti di interesse propri delle varie specie: dove si nutrono, dove dormono, dove si abbeverano. Una volta effettuata questa fase iniziale si può perciò pianificare una battuta di caccia mirata, valutando le ore migliori della giornata in cui trovare le prede vulnerabili anche se, nonostante si segua una routine da manuale, è facile comunque fare “cilecca” e tornare a casa a mani vuote.
Qualche problema di gioventù …
Appurato che per un gioco come questo è necessaria una misura di pazienza decisamente superiore alla media, in Way of the Hunter ci sono comunque alcuni aspetti che non sembrano troppo perfezionati. Intanto, come già menzionato, l’istinto del cacciatore è una necessaria comodità, ma è stato implementato in maniera poco efficace; la IA degli animali è un altro aspetto che avrebbe bisogno di una messa a punto. Quando ad esempio un animale viene ferito in modo non mortale, questi non sembra subire alcuna modifica al proprio comportamento: un cervo lesionato ad una zampa corre e balzella esattamente come i suoi compagni sani e continua a seguire la sua routine. Alcune volte si vedono gruppi di anatre girare in tondo senza alcun senso logico, abbassando il livello di caccia alla stregua di una sorta di tiro al bersaglio da baracconi. Sono presenti alcune abilità sbloccabili, chiamate “vantaggi”, che consentono al giocatore di agevolare alcuni aspetti della caccia – per ottenerli generalmente occorre raggiungere delle soglie specifiche, come ad esempio “cammina per XX km” oppure “colpisci XX animali in punti vitali” etc. Alcune di queste però sono davvero elevate e possono essere raggiunte dopo letteralmente decine di ore di gioco. Davvero troppe, in alcuni casi.
Il comparto grafico è notevole, come vedremo, ma non sembra ottimizzato benissimo per la visuale a distanza: anche con il livello massimo di qualità impostato gli animali risultano letteralmente invisibili senza l’uso di un binocolo e svaniscono all’orizzonte. Gli oggetti in movimento, tra cui erba e il fogliame degli alberi, talvolta subiscono un fastidiosissimo effetto a “granella” che a lungo andare stanca parecchio la vista e causa molta confusione quando si cerca di zoomare su un bersaglio.
Appena uscito mancavano alcune funzionalità molto richieste dai giocatori tra le quali spiccano la modifica del campo visivo (FOV) e la possibilità di modificare il key-binding dei tasti – fortunosamente sono due cose aggiunte con una recente patch.
Comparto tecnico
Way of the Hunter fa un buon uso di Unreal Engine 4. E’ stato fatto un deciso investimento sulla grafica dei paesaggi, che al massimo del dettaglio risultano assolutamente magnifici e mai banali. Nonostante la vasta mappa a disposizione le ambientazioni sono sempre peculiari e spaziano su vari ambienti tra monti, pianure, paludi, fiumi e cascate: è davvero un piacere esplorare, scoprire nuove zone, osservarne i dettagli. Altro punto di forza sono gli animali, disegnati maniacalmente anche se, talvolta, quelli più piccoli come anatre e uccelli risultano un poco grezzi nei movimenti. Unico punto debole la realizzazione dei modelli umani, visibili principalmente nella modalità foto quando si sposta la telecamera, ma globalmente è innegabile che questo titolo sfoggi una grafica di prim’ordine.
Il comparto audio è di grande qualità con una pletora di ricchissimi suoni della natura – talvolta fermarsi ad ascoltarli è un vero piacere per le orecchie. La colonna sonora si limita a poche gradevoli musiche in stile country con molte chitarre acustiche che accompagnano eventi specifici, un po’ anonime ma ben realizzate. Abbiamo provato poco la componente di coop online, anche se ha dimostrato di essere molto acerba, con frequenti disconnessioni e l’assenza quasi totale di funzionalità specifiche per l’interazione con gli altri giocatori. Al momento inoltre è molto difficile trovare sessioni di gioco attive, quindi valutatela come bonus solo se intendete comprarlo con un amico per giocarvi assieme.
Tutto il testo è stato tradotto in un corretto italiano, mentre il parlato è solo in inglese.
Concludendo…
Way of the Hunter è un titolo di buona qualità che si lancia in un genere molto difficile da apprezzare, sicuramente per pochi eletti. La campagna in singolo è appetibile e offre una storia abbastanza interessante, sebbene inframezzata da molte missioni impegnative che richiedono dedizione. La componente simulativa della caccia è di ottima realizzazione, nel bene e nel male, quindi se possedete la pazienza necessaria potrà regalarvi decine di ore di gioco molto piacevole e rilassanti. Peccato per alcune scelte opinabili e i problemi tecnici summenzionati, che speriamo possano essere risolti con future patch.