Giocare online può essere un problema se non si ha a disposizione una solida rete cablata oppure se si è costretti ad utilizzare una connessione mobile, subendo un tremendo lag che inevitabilmente riduce le nostre performance. Acer ci ha evidentemente ponderato ed ha sfornato un prodotto di fascia alta dedicato ai videogiocatori più incalliti dotato di un hardware di tutto rispetto, concepito per spremere ogni singolo Kbit dalla connessione dei suoi utilizzatori.
Vale la spesa? Scopritelo nella nostra recensione…
Un Router che non sembra un router…
A guardarlo sembra davvero che gli ingegneri della Acer si siano ispirati alla recente Xbox Series X di Microsoft, oppure ad un Alexa Echo Plus. La forma cilindrica che si espande in verticale verso l’alto risulta subito molto gradevole agli sguardi e per nulla eccentrica, con le porte sul retro che risultano subito ben ordinate. Il design è evidentemente stato studiato per rendere il Predator sobrio, sicuramente non uno di quei prodotti da gaming che vogliono farsi notare. La finitura nera opaca dei materiali plastici è ottima, l’oggetto risulta immediatamente solido e leggero, ma forse per un oggetto che supera i 500 euro di listino ci si sarebbe potuto aspettare l’utilizzo di qualche finitura più pregiata.
La confezione del Predator è priva di fronzoli o gadget ed include semplicemente il router stesso, qualche manuale per la configurazione ed il suo alimentatore, null’altro. I dati tecnici del Predator sono i seguenti:
• Processore: MediaTek T750 2GHz ARM Cortex con 4 core
• Memoria: 1GB DDR4
• Storage interno: 1GB Flash
• WiFi: Wi-Fi6 MT7915A / 802.11 a/b/n/ac/ax, 4×4 Dual-band
• Ethernet: WAN/LAN 2.5GbE x1
• Connettori e interfacce: 2x antenne esterne for 5G NR (TS9), slot NanoSim, USB 3 Type A (per archiviazione), tasto WPS
• Indicatori LED: 5G, 4G, Wi-Fi , WPS, Power
• Alimentazione: 12V/2A
Sul retro troviamo il pulsante per la connessione rapida con lo standard WPS e le porte, che includono tre connettori 2.5 Gigabit ethernet di cui due con funzioni speciali indicate come WAN e GAME, su cui torneremo dopo. Immancabile una porta USB 3.0 per connettervi dello storage esterno e, ovviamente, il connettore per l’alimentatore da 12V. Lo slot della SIM card invece si trova sulla parte inferiore, sul fondo del cilindro e consente di utilizzare esclusivamente SIM nel formato NANO, in linea con lo standard de-facto di ogni cellulare in commercio oggi.
Pronto per l’uso!
Per un utilizzatore casuale il router è piuttosto immediato, alla porta di chiunque – si connette il cavo ethernet (e/o la SIM card sul fondo) e si accende, quindi dall’interfaccia web all’indirizzo http://connect.acer si configura velocemente qualche parametro come la presenza della SIM ed eventuale PIN e il cambio della password di accesso. Il Predator può funzionare quindi egregiamente sia come router puro, connettendolo alla porta WAN, sia come router 5G, grazie allo slot nano-SIM, sia in entrambe le modalità, grazie alla funzione dual-WAN.
Questa consente di utilizzare entrambe le connessioni disponibili in due modalità distinte:
- Failover: viene utilizzata solo una connessione come primaria e, quando questa viene a mancare, il router dirotta automaticamente il traffico sulla secondaria.
- Load-balance: il traffico viene distribito su entrambe le connessioni contemporaneamente sfruttando la banda di entrambe, bilanciandone il carico.
Una delle caratteristiche più importanti di questo prodotto che offre numerosissime possibilità di personalizzazione, è la funzionalità Intel Killer Prioritization Engine. Si tratta di uno standard Intel che assegna automaticamente la priorità al traffico di rete per oltre 1000 servizi riconosciuti come cloud gaming rispetto ai siti Web e alle app con priorità inferiore, cercando di offrire un’esperienza di intrattenimento online più piacevole e senza interruzioni per i giochi online. Oltre ai sistemi già noti al router è comunque possibile mettere mano alle configurazioni dall’interfaccia web, personalizzando la priorità di siti e servizi in base alle proprie preferenze.
Funzionalità
Veniamo quindi ad alcune funzionalità particolari che il Predator consente di sfruttare:
WiFi
Nella sezione WiFi è possibile configurare la frequenza, il nome SSID della rete, la password e tipologia di sicurezza tra cui figurano WPA, WPA2, WPA/WPA2,
WPA3, e WPA2/WPA3. E’ possibile creare un SSID per gli ospiti dedicato e segregato dalla LAN principale, oltre che abilitare un banale filtro MAC per le connessioni. Ovviamente è supportato pienamente lo standard WiFi6 che consente di connettere fino a 256 dispositivi. E’ possibile anche configurare il router per l’utilizzo delle frequenze riservate ad installazioni radar tramite la funzione DFS, che individua automaticamente quelle libere per incrementare il range di utilizzo delle frequenze 5Ghz.
Sicurezza
Il Predator integra il Trend Micro Home Security Engine out-of-the-box, consentendo di proteggere il router e i dispositivi in rete interni (inclusi IoT) da malware o attacchi informatici provenienti dall’esterno. Questa funzione inoltre consente anche di bloccare l’accesso dall’interno verso siti malevoli noti, secondo la threat intelligence di Trend Micro. Si tratta di funzionalità in stile “black box”, ma molto valide che spesso richiedono un abbonamento annuale per essere sfruttate, mentre qui sono integrate e fruibili sin da subito, semplicemente attivandole.
Il Parental Control integrato è piuttosto banale e consente di bloccare anche su base di schedulazione l’accesso verso domini o URL specifici che, in pillole, funziona tramite DNS blocking. Purtroppo non c’è una funzione di web conten filtering completa, sulla base di categorie di siti web – peccato.
VPN
Il Predator offre le funzionalità di un server VPN di tipo OpenVPN, per consentire l’accesso dall’esterno in maniera sicura verso la rete interna. Supporta lo split-tunnel per consentire l’accesso solo alla LAN interna oppure anche ad internet e funziona grazie alla generazione di certificati interni.
Test sul campo
Purtroppo la rete 5G, come si sa, non è eccessivamente presente in campo nazionale. Sicuramente col prossimo anno e lo sblocco delle frequenze del digitale terrestre la situazione potrà migliorare, ma per ora ci siamo dovuti accontentare di poter saggiare le performace del router con la rete 4G. Sotto questo aspetto le prestazioni si sono dimostrate di tutto rispetto: con la stessa SIM su rete 4G il Predator ha registrato una velocità di 125 Mbit, superando del doppio due cellulari flagship Apple e Samsung Android testati nella stessa identica posizione. Niente male davvero!
Per quanto concerne i test di connessione a servizi di gaming, rispetto al semplice router “casalingo” offerto dal nostro ISP di fiducia, la latenza media giocando su portali Ubisoft, Microsoft e Battle.Net è scesa con una media stabile di circa 4 millisecondi. Niente di eccezionale, evidentemente, ma è comunque un piccolo miglioramento tangibile su una cosa che dipende da infiniti fattori. Abbiamo misurato il consumo energetico scoprendo che il piccolo router è molto green e consuma al massimo circa 13 Watt, collegandovi anche un disco USB meccanico, mentre in standby rimane stabile su 2 Watt.
Concludendo…
Acer ha sfornato un prodotto che si colloca su una fascia di prezzo decisamente alta, seppur orientato per un pubblico profano e non tecnico. Per questo specifico target c’è tutto quello che serve e ogni funzionalità implementata stupisce per le prestazioni e per la facilità d’uso. Abbiamo apprezzato il design sobrio ed elegante e le performance che, anche in assenza di rete 5G, dimostrano la raffinatezza delle componenti interne. L’aspetto più enigmatico di questo prodotto è sicuramente il prezzo, che oscilla tra i 400 ed i 500 euro, perché chi è del mestiere sa che ci sono in giro router di marchi apprezzati come Synology o Cisco che a parità di prezzo offrono funzionalità paragonabili e più complete, ma richiedono una conoscenza tecnica più profonda. Se infine cercate prestazioni assolute senza “rotture di scatole”, specialmente su rete 4G/5G, il Predator oggi non ha molti rivali sul mercato e va opportunamente considerato.