Dopo due anni e mezzo dall’uscita di Elden Ring, il capolavoro di FromSoftware torna a far parlare di sé con l’attesissima espansione Shadow of the Erdtree. Se il titolo base, nonostante qualche problema tecnico su PC, era riuscito a conquistare milioni di giocatori grazie a un open world immenso e a un gameplay raffinato, questa nuova espansione promette di arricchire ulteriormente l’esperienza con nuovi contenuti e sfide.

Abbiamo finalmente avuto l’opportunità di immergerci in Shadow of the Erdtree, grazie ad un codice review Steam cortesemente offerto dal publisher, Bandai Namco e, nell’ultimo mese, abbiamo esplorato ogni angolo di questa nuova avventura che si preannuncia altrettanto mastodontica e avvincente. L’attesa è stata lunga, ma è stata ripagata da un’esperienza che non delude le aspettative. Se siete rimasti stregati da Elden Ring e, come noi, non aspettavate altro che immergervi nella soffocante atmosfera dark fantasy confezionata da FromSoftware, questa espansione è un acquisto obbligato.

Preparatevi a immergervi nuovamente in un mondo oscuro e misterioso, dove ogni angolo della mappa nasconde segreti e pericoli. Che amiate o odiate la difficoltà tipica dei titoli FromSoftware, una cosa è certa: rischiate di perdervi una delle migliori esperienze di gioco dell’anno.

Un avvio tutt’altro che intuitivo…

Vogliamo subito chiarire uno tra gli aspetti fondamentali di questa espansione: Shadow of the Erdtree va un po’ controcorrente alla natura commerciale imposta da FromSoftware con Elden Ring, rivolgendosi esclusivamente a chi – il gioco base – l’ha spolpato a dovere. Il requisito, tutt’altro che immediato, per accedere ai contenuti dell’espansione prevede infatti che il giocatore abbia sconfitto due boss fight non proprio iniziali, quali Radahn e Mohg. Se come noi, dopo il termine del gioco base, avete avviato una partita in New Game Plus, sappiate che dovrete attendere diverse ore prima di arrivare ai nuovi contenuti proposti da FromSoftware.

Una volta terminata la non proprio semplice boss fight con Mohg, potrete interagire con il bozzolo presente al termine dello scontro ed essere così catapultati nella nuova, imponente, land che farà da scenario per i contenuti di Shadow of the Erdtree: il regno dell’ombra.

Al termine della caduta di Mohg, si aprirà quindi questa vasta terra nella quale faremo la conoscenza Leda, una misteriosa guerriera che ci chiederà di metterci sulle tracce del suo signore, Miquella. Quest’ultimo, ha lasciato una scia di rune che guideranno il giocatore attraverso questa nuova – e pericolosa – regione, ricca di sfide e segreti.

Il complesso – ma allo stesso tempo eccellente – level design operato dal team di From Software ha il pregio incredibile di incentivare l’esplorazione. Anche in questa espansione, ogni anfratto del mondo di gioco porta sempre a qualcosa: dungeon segreti con boss fight opzionali, forzieri nascosti, NPC con cui dialogare, o portali che svelano recondite location della mappa. Esplorare la Terra delle Ombre è estremamente gratificante: il giocatore è costantemente incentivato a scoprire ogni angolo, grazie anche ai diversi luoghi di grazia (i “falò” di Elden Ring) strategicamente disposti sulla mappa, che rendono l’esperienza di gioco meno frustrante del previsto e al ritorno della nostra cavalcatura, Torrente, che ci consentirà di tagliare molto più rapidamente le lunghe distanze sulla mappa. IIl nostro viaggio nella Terra delle Ombre non sarà un semplice tragitto verso il boss finale: FromSoftware ha creato una mappa aperta, complessa e intricata, che richiederà una meticolosa esplorazione per scoprire i suoi segreti. La regione è vastissima, piena di dungeon nascosti, sfide impegnative, misteri affascinanti e nuovo equipaggiamento da scoprire.
Ogni angolo di questa terra è stato realizzato con un’attenzione minuziosa ai dettagli, superando spesso l’eccezionale direzione artistica del gioco base.

Elden Ring era e rimane un capolavoro, uno di quei titoli in grado di ridefinire il genere di riferimento e, senza dubbio, una tra le migliori esperienze targate FromSoftware mai confezionate. Tuttavia, Shadow of the Erdtree rappresenta un miglioramento in quasi ogni aspetto: la mappa potrebbe essere più piccola, ma è più densa e dettagliata, utilizzando la verticalità per collegare le aree tra loro e riempiendo ogni regione di scoperte interessanti. È stato un piacere trovare un open world in Elden Ring così innovativo, che si distanzia notevolmente dalla marea “a checklist” presenti sul mercato, usando invece piccoli segni sulla mappa o edifici in lontananza per scoprire nuove sfide di nostra iniziativa.
Shadow of the Erdtree non si limita a ripercorrere il tracciato segnato da Elden Ring, ma guarda all’ultimo decennio di FromSoftware e arricchisce le migliori idee per impreziosirle con tutte le lezioni apprese. La Terra delle Ombre è così profonda e interconnessa come Lordran di Dark Souls o Yharnam Centrale di Bloodborne, estesa alle dimensioni di un mondo aperto senza mai perdere quell’artigianato, ma con riferimenti ancora più evidenti e lampanti.

Troverete innumerevoli richiami ai giochi passati di FromSoftware, che non riveleremo qui, ma è evidente che il team ha guardato indietro a tutto ciò che li ha portati a questo punto.

Boss e difficoltà: la ciliegina sulla torta

Dalla nostra esperienza, Shadow of the Erdtree è decisamente più difficile del gioco base. I dungeon sono pieni di minacce formidabili, con una combinazione di nuovi tipi di nemici e avversari familiari. La maggior parte degli avversari attacca più velocemente rispetto a quelli del gioco base, e molti hanno mosse che chiudono le distanze unite a combo lunghe e imprevedibili. Possono facilmente uccidervi con pochi colpi, anche se siete cauti, quindi aspettatevi di morire spesso.

Se avete completato Elden Ring di recente, troverete la difficoltà adeguata, ma se siete un po’ arrugginiti o nuovi al genere, potreste incontrare delle difficoltà. Le parti più difficili di Shadow of the Erdtree sono indubbiamente i suoi Legacy Dungeon e rappresentano il massimo esponente qualitativo del level design di FromSoftware. Il primo è una città castello in rovina con molti percorsi ramificati, ed è stato entusiasmante esplorarne le strade tortuose, gli interni umidi e i tetti battuti dal vento. C’è anche una palude velenosa in fondo al dungeon, che è il classico tocco di FromSoftware per “spezzare” ancora di più le difese dei videogiocatori.

I boss sono la ciliegina sulla torta e sono tra gli scontri più impegnativi che FromSoftware abbia mai progettato. Alcuni combattimenti sono così complessi che ci risulta quasi impensabile completarli senza ricorrere alle evocazioni, come la Lacrima Riflessa, il che la dice lunga sulla loro difficoltà.
Ci sono dieci boss principali e tutti hanno più fasi e mosse estremamente aggressive, accompagnati da una colonna sonora orchestrale epica che è tra le migliori nella storia di FromSoftware. Nessuno dei combattimenti è banale: sono tutti scontri di altissimo livello che mettono alla prova le vostre abilità senza sembrare ingiusti, con la notevole eccezione del boss finale.
L’ultimo scontro è uno dei boss più difficili che abbiamo mai affrontato in un soulslike, soprattutto nella seconda fase. Dovrete sopravvivere a una grande quantità di danni ad area e a un costante bombardamento di attacchi.

Gli annosi problemi tecnici su PC

Sebbene artisticamente siamo di fronte alla miglior esperienza mai confezionata da FromSoftware, come già accennato precedentemente, lo stesso non si può dire della versione PC che, purtroppo, continua a soffrire delle annose problematiche tecniche e di ottimizzazione con cui FromSoftware combatte da ormai più di dieci anni.

Il titolo, anche sulle configurazioni più elevate, presenta fenomeni di micro-stuttering piuttosto fastidiosi e alcuni glitch grafici che, a volte, rovinano un po’ il quadro generale. A questo si unisce, ancora una volta, il mancato supporto a risoluzioni ultra wide, che “costringe” il gioco attraverso una letterbox tutt’altro che apprezzabile.

Molto, dal lancio, è stato fatto per rendere il gioco ancor più prestante su un range più esteso di configurazioni (specialmente per quanto riguarda le console handheld come Steam Deck e Rog Ally), ma c’è ancora parecchio da lavorare per raggiungere livelli di ottimizzazione degni dell’ultimo Armored Core, giusto per citarne uno.

Ottimo il comparto sonoro, che si affida alla solita buona scelta musicale, unito ad una discreta effettistica sonora. Il gioco, doppiato in lingua inglese, offre una buona traduzione testuale in italiano.

Concludendo…

Shadow of the Erdtree si conferma come una delle espansioni più ambiziose e ricche che FromSoftware abbia mai creato. Non solo amplia l’universo di Elden Ring con una nuova regione vasta e intricata, ma riesce anche a raffinare e potenziare le meccaniche di gioco già note, offrendo un’esperienza che incarna l’evoluzione del design del team giapponese. Con i suoi dungeon complessi, boss straordinariamente sfidanti e un’arte che supera spesso quella del gioco base, l’espansione dimostra l’abilità di FromSoftware nel costruire mondi che invitano all’esplorazione e mettono alla prova le capacità del giocatore.

Nonostante alcune criticità tecniche, come il supporto limitato per le risoluzioni ultrawide e un frame rate bloccato, la qualità artistica e la profondità del gameplay riescono a sopraffare queste limitazioni. La difficoltà è alta, ma il senso di realizzazione che deriva dalla conquista di queste sfide è palpabile e gratificante.

In definitiva, Shadow of the Erdtree non è solo un’espansione, ma un vero e proprio capolavoro che celebra e arricchisce l’esperienza di Elden Ring, offrendo un finale stimolante per gli appassionati della serie.

Configurazione di prova:
Monitor: AOC CU34G2X/BK
Scheda video: GeForce RTX 3080 Ti
Processore: Ryzen 7 5800X
RAM: 32 GB DDR4

CI PIACE
  • Direzione artistica che supera spesso quella del gioco base, con ambientazioni ricche di atmosfera e dettagli
  • Uno tra i migliori esempi di level design di FromSoftware
  • Il design dei dungeon e delle aree è ricco sfide e scoperte, che rendono l’esplorazione particolarmente gratificante.
  • Mole contenutistica che va oltre la definizione di semplice espansione
NON CI PIACE
  • Accedere ai contenuti dell’espansione è tutt’altro che immediato
  • Annose problematiche tecniche nella versione PC
  • La difficoltà molto elevata potrebbe risultare frustrante per alcuni giocatori
Conclusioni

Shadow of the Erdtree amplifica e arricchisce l’esperienza di Elden Ring con nuove sfide e un design artistico eccezionale. Nonostante alcune problematiche tecniche su PC e una difficoltà elevata che potrebbe scoraggiare alcuni giocatori, l’espansione offre un contenuto profondo e avvincente che vale la pena esplorare.

9Cyberludus.com

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Nerd purosangue classe 1992, si avvicina al mondo dei videogiochi grazie al SEGA Master System di sua madre. Destreggiandosi tra Alex Kidd e Sonic the Hedgehog, comincia a farsi una importante cultura videoludica a base di platform e beat ‘em up. Fedele seguace della “master race”, consuma giochi di ruolo dalla mattina alla sera, anche se la sua saga preferita rimane Grand Theft Auto degli inarrivabili Rockstar Games, che fin dal primo capitolo lo ha aiutato a diventare la brutta persona che imparerete a conoscere.

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