Se c’è una cosa che, almeno da una decade, non è mai col “fiato corto”, è il numero sempre in crescita di titoli survival. In tutte le salse, in tutti i contesti, con trovate più o meno originali: sopravvivere è ormai una moda ampiamente assodata e su Steam, specialmente di questi periodi, è un fiorire di progetti del genere che, in un modo o nell’altro, tentano di dire la propria. Questa volta tocca a Pax Dei, prodotto di Mainframe Industries rilasciato lo scorso giugno in accesso anticipato su Steam. Un titolo che si propone come un social sandbox MMO, incentrato principalmente sulla sopravvivenza in gruppo.

Ma bando alle ciance, ecco la nostra gustosa anteprima.

Terre inesplorate

Pax Dei è un gioco d’azione in terza persona, con visibili elementi da gioco di ruolo online, di sopravvivenza e di costruzione, che mescola al contempo anche caratteristiche medievali e crismi un po’ più fantasy. L’obiettivo degli sviluppatori a lungo termine, è quello di tramutare il gioco in una esperienza pienamente massiva online, fondata principalmente sull’interazione e la cooperazione delle persone. Seppur il titolo sia naturalmente nelle fasi iniziali e il progetto sia ben lungi dall’essere completo, già adesso si possono scorgere alcuni elementi che puntano visibilmente in quella direzione. Vi sono anche delle tracce di narrazione ed ambientazione: se inizialmente il mondo può sembrare un generico fantasy medievale, una volta usciti dai confini della propria base esplorare diviene davvero interessante e concede alcuni piccoli scorci del mondo di gioco e della sua essenza. Non c’è ancora, dunque, una spessa armatura narrativa in Pax Dei, ma il mondo sembra di già maturo sufficientemente per iniziare ad edificare una lore compiuta.

Lato gameplay, le fondamenta di Pax Dei sono di già ben sedimentate, a partire dalle meccaniche di costruzione, che consentiranno ai giocatori di edificare le città, le cittadine e infine i regni che, in teoria, arriveranno a dominare l’MMO. Anche il crafting è presente, come la lavorazione del cuoio, l’armatura e altre ancora, che sarà possibile “livellare” per ottenere l’accesso alla costruzione di oggetti via via più complessi, oltre che tutta una serie di meccaniche connesse come la raccolta di un buon numero di risorse differenti. Vi sono differenti aree di gioco, racchiuse al momento in un unico, vasto bioma a tema boschivo, colme di risorse da ottenere. Una buona parte del gioco consiste semplicemente nel raccogliere queste risorse da utilizzare, sia con le proprie abilità di crafting che riunendo la forza del proprio Clan, la versione di Pax Dei delle gilde.

La dura vita medievale

Dunque, nonostante sia solo all’inizio, Pax Dei offre già un comparto squisitamente ludico piuttosto solido e impegnativo, sotto certi aspetti, in pieno stile survival. Ad esempio, molte ricette di crafting richiedono una tonnellata di piccoli pezzi costruiti a partire dalle risorse grezze, come le travi di legno, le assi e i tasselli necessari per costruire le fondamenta dei muri o dei pavimenti, fino ai chiodi e alle cerniere di ferro necessari per costruire i forzieri. Alcune ricette per la costruzione di armature richiedono borchie di ferro da rivettare efficacemente nelle piastre dell’armatura, e tutto questo richiede una grande quantità di risorse di base. Va da se, quindi, che per come è impostato il gioco, la cooperazione sia cruciale nell’ottica dello sviluppo dell’ipotetico clan/villaggio che il titolo sembra voler prediligere.

Questo ciclo di crafting, un po’ soverchiante specialmente se si è da soli, è il fulcro del gameplay di Pax Dei al momento. Probabilmente, nel corso dei prossimi mesi, qualcosa sarà forse rivista al ribasso, ma è bene sottolineare che in Pax Dei, per costruire quasi tutto, serve parecchio tempo e sforzo, probabilmente maggiore rispetto ad un survival “medio”. Al momento, probabilmente, il comparto risulta forse un po’ troppo farraginoso o, nel caso di alcune delle ricette più avanzate, la richiesta di materiali un po’ troppo esosa (visto e considerato che potremo “fallire” l’oggetto che tenteremo di creare, il quale sarà naturalmente correlato al nostro personale livello di abilità in quello specifico campo).

Naturalmente, il titolo offrirà anche un segmento interamente dedicato al combattimento. In questo senso, sguainare la spada, al momento, non è probabilmente “interessante” quanto il resto delle meccaniche a disposizione. Nel gioco vi saranno differenti arnesi di morte da poter scegliere ognuno dei quali avrà un feeling differente. Ogni arma è dotata di un’abilità specializzata che provoca più danni, oltre ad altri effetti, ed è così che si possono definire i ruoli all’interno di un gruppo quando si va a caccia. Vi saranno armi in grado di fare danni ad area, altre invece più letali su obiettivi singoli: in questo modo, si potranno creare dei party che, con le dovute riserve, ricorderanno vagamente quelli di un canonico ruolistico online. Peccato che, al momento, il sistema non sia particolarmente “stabile”: i nemici restituiranno una sensazione non esattamente “realistica” ai colpi, così come l’hitting box e le animazioni correlate sono un po’ imprecise ed “impacciate”. Per quanto concerne la difficoltà degli scontri, Pax Dei in realtà risulta di già piuttosto bilanciato, risultando impegnativo al punto giusto e offrendo, di base, una buona strategicità degli scontri anche grazie ad una discreta varietà di nemici, tra naturali e “non”.

Una esperienza “social”

Sicuramente, l’aspetto più intrigante del prodotto di Mainframe Industries è (o meglio, dovrebbe essere) inerente le caratteristiche che stimolano al contatto sociale. Pax Dei, come già anticipato, punta ad essere un sandbox sociale, portando in primo piano il “multiplayer” dei MMORPG. Pax Dei, per tutte le caratteristiche sopra elencate, punta ad indurre la necessità di collaborare. Che si tratti di coordinare un gruppo di raccolta per esplorare il territorio alla ricerca di uno specifico materiale o di dare la caccia ai nemici per raccogliere gli ingredienti necessari per alcune ricette di crafting di livello superiore, tutto in Pax Dei sembra ruotare intorno al concetto centrale di farlo con altre persone.

Detto ciò, il gioco al momento non offre vastissime possibilità di differenziazione “sociale”, con tutti i giocatori che, tolti alcuni necessari campi di specializzazione manufatturiera, andranno a “sovrapporsi” per quanto concerne i ruoli. Dunque, in sostanza, l’interazione sarà sì catalizzata dalle scelte basiche degli sviluppatori (ovvero, in primis, la complessità del comparto crafting), ma tutto il resto sarà sostanzialmente a “libera scelta” dei giocatori. Ad esempio, sarebbe stato interessante l’inserimento di un ipotetico segmento “tower defense” relativo al proprio villaggio, per stimolare ancora di più al riunirsi e cooperare.

Tecniche medievali di sopravvivenza

Allo stato attuale, premesso un segmento visuale di buon livello e piuttosto ben realizzato, Pax Dei si trova in un “vissuto” tecnico sufficiente a far si che si possa giocare senza particolari impedimenti, anche se qualche problema di rilievo esiste (come in ogni Early Access che si rispetti). A partire da un certo lag sistemico anche su PC ben oltre le specifiche consigliate, provocato probabilmente anche dalla vastissima proliferazione di costruzioni mastodontiche, passando per questioni più squisitamente estetiche (come la costante visibilità, in alcuni segmenti della mappa, delle “linee vettoriali” su cui è costruito il gioco). Sono stati riscontrati, in queste prime settimane di vita, anche diversi bachi “cruciali”, uno ad esempio inerente l’improvvisa ed inspiegabile sparizione di oggetti/banchi da lavoro (un bug non da poco in un gioco dove ogni cosa costa sforzi in termini di tempo e risorse superiori alla media). Per quanto concerne il sonoro, Pax Dei offre un comparto di buona qualità senza alcuna, particolare eccellenza o afflizione. In generale, tecnicamente ci sentiamo di dire che il gioco parte con il piede giusto, seppur l’andazzo sia visibilmente incerto.

Concludendo…

Per definizione, non si può dare un giudizio assoluto su di un prodotto che “assoluto” non è. Accesso anticipato significa costante evoluzione e, quanto sin qui descritto, ovvero un gioco con delle buone basi ed una certa vastità di contenuti ma che non brilla particolarmente in nessun aspetto, potrebbe già esser rivoluzionato domattina. Ciò che però emerge, è che il “marketing” di Pax Dei si poggia su promesse future e feature che saranno aggiunte nei prossimi mesi: dunque, come sempre, il gioco è una scommessa che sta all’utente medio accettare o meno. Le premesse ci sono tutte, però, ed è innegabile.

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